Sorridevi ad occhi chiusi, mentre il sonno ti accarezzava. 

Poi d’improvviso avevi una strana espressione,

mi é sembrato che avessi paura e avevo voglia di svegliarti. 

Per stringerti e proteggerti. 

Ma ho preferito lasciarti riposare. 
Non lo so da quant’è che ti amo.

E non so per quanto ti amerò. 

So che i sogni si portano dentro tutti i baci desiderati, quelli dati. 

Quelli perfetti. 

Quelli mai esistiti. 

Non so per quanto sognerò. 
Per ogni notte in cui ho scritto.

Per ogni notte in cui ho sentito.

Per ogni notte in cui ho sofferto.

Per ogni notte in cui ho pianto.

Per ogni notte in cui ho sorriso.

Per ogni notte che ricordo.

Per ogni notte che ho scordato. 
Io…

Non smetterò.
Daniela Sasso 

Cara me 

ti scrivo per dirti che sono stanca. 

Mi ha stancata la tua tristezza, mi ha stancata la tua malinconia.

Mi ha stancata il tuo modo di passeggiare a testa bassa, la tua rabbia consumata nel silenzio. 

La tua incapacità di ferire.

La tua incapacità di rispondere alle offese.

Il colpevolizzarti del tuo dolore. 

I tuoi sorrisi sempre un po’ più stanchi e soli. 

La tua incapacità di preoccuparti di te stessa. 

Cara me, 

sei sempre stata brava a consolare gli occhi di chiunque ma non ho mai visto i tuoi sorriderti allo specchio. 

Cara me, 

ti scrivo per dirti che mi piacerebbe dedicarti un “ti amo” ed una poesia. 

Non sentirti più chiamare vigliacca solo perché spesso, non credi esista una soluzione. 

Mi piacerebbe insegnarti a volerti bene. 

A prometterti gli sbagli senza preoccupartene troppo. 

Mi piacerebbe, scriverti davvero una lettera che fosse abbraccio, carezza e un pezzo d’amore che strappa in coriandoli la solitudine che ti porti dentro, da più o meno, tutta la vita. 

Cara me, ti bacio nel nostro inchiostro sporco di mare. 

Ora però alzati 

e poi magari smettila…

di farti del male. 
Daniela Sasso

Ricomincio da capo. Non ho chiuso bene le imposte stanotte, la luce mi ha disturbato presto. 

All’alba. 

Riesco a vedere. 

Intravedere. 

Raccolgo i pezzi di vetro sul pavimento, tanto stavolta non mi taglio e non sanguino, li nascondo sotto terra. 

Fuori. Lontano. 

Cammino scalza e fa freddo, una tazza di caffè tra le mani e i pensieri disordinati nei capelli. 

Non riesco a contare gli attimi di coraggio che ho messo in tasca ieri mentre ti parlavo di verità a denti stretti, sono stata capace di guardare nei tuoi occhi la paura senza lasciarmi intimidire, me la ricordo bene la tua espressione mentre mi guardavi scrivere poesie, consolando le lacrime e la carne che si consumavano nel letto la notte. 

Mi hai detto che amare una donna come me, era una dolcissima condanna che qualche dio aveva deciso di dare a te. Sapevi che me ne sarei andata, con silenziosa dignità e che non avresti dovuto costringermi a parlare, invece lo hai fatto. Mi hai costretto a parlare tagliandoti l’anima in due, ora alzati da terra e riprendi a camminare. 

Io sono di nuovo in viaggio in un tempo che non conosco, tra la terra e il cielo. Ricomincio dai miei silenzi. 

Buon vento… 

Salutandoti mi volto. 

Ricomincio da capo. 

Senza te. 
Daniela Sasso 

 

C’è qualcosa nel movimento dei tuoi occhi che sembra muovere il mondo.C’è qualcosa nel movimento perfetto delle tue labbra, che sistema ad incastro tutte le stelle.

Una ad una.

Un incanto il tuo sorriso che sembra specchiarsi con il mio.

Poi c’è da trovare una ragione al cielo, al sole, all’amore. 

Non c’è.

L’amore è quasi sempre incoerente.

Sbadato.

Tremendo e coraggioso.

Stupido ed irrazionale.

Poi c’è da trovare una ragione…

Ad ogni angolo di silenzio racchiuso in un discorso, col finale di un bacio.

Alle chiacchierate della notte in un abbraccio. 

Alla testa che si poggia tra il mento ed il respiro di chi ami. 

Alla prima lettera del suo nome che coincide esattamente con la tua. 

Poi c’è il cielo. 

Il sole. 

L’amore.
Poi non c’è. 

Nessuna spiegazione. 
Ci sarebbe da trovare una frase giusta per dirti tutto questo

ma purtroppo l’unica che mi viene in mente è che 

-ti amo-. 
Daniela Sasso 

Foto di Maria R. Suma  

 

Un giorno ti ho incontrata. I tuoi occhi belli. 

I sorrisi puliti. 

I tuoi sguardi trasparenti. 

Un sorriso accogliente per tutti, oltre al dolore che ti portavi dentro.

Si poteva leggere solo quando, distrattamente ti perdevi,

fissando un punto indefinito nel cielo. 

Una mano sempre pronta.

Una risata.

Sdrammatizzavi sempre.

Ti rompevi e ti ricomponevi senza nemmeno darti il tempo di crollare per davvero. 

Un po’ sei cambiata. 

Non sei più la stessa. 

Ti fidi di me(no) delle parole. 

Delle bocche e degli occhi. 

Ed io mi arrendo, non posso farti da scudo con(tro) le tue scelte.

Contro la tua malinconia.

Contro la tristezza.

Le delusioni. 

I dubbi. 

Posso restare qui.

Solo sorridendo come hai sempre saputo fare tu.

Promettendo, anche se alle promesse non credi più. 

Che ci sono e ci sarò.

Tra la rabbia ed il silenzio.

Domandandoti 

-come stai?-

e accarezzandoti la testa.

Sei una piccola stella in un cielo troppo grande. 

In un cielo sbagliato. 

Ma sei mia, nel modo più dolce che c’è.

 E per sempre lo sarai. 
Daniela Sasso  

 

Si passeggia camminando tra i pensieri. Ci si ferma un attimo prima del silenzio. 

Tra il tempo di una parola ed un ricordo. 

Le scale si fanno con fatica ed affanno. 

Poi un respiro. 

Una presa di coscienza. 

Chissà… 

Forse non troppo serena. 

Non resta altro da dire poi, 

sperare forse di (smettere) di capire e poi lasciarsi andare. 

Di non perdersi, ché perdendo se stessi si finisce per aver paura. 

Paura di saltare o di star fermi a fissare il sole. 
La finestra è sempre la stessa. 

Il cielo pure. 

Gli occhi sempre uguali. 

I colori, alle volte smettono di parlare. 

Tu suona sempre, tra le stelle e le farfalle che di tormenti ne è pieno già…

il mare. 
Daniela Sasso 

dipinto by  Richard S Johnson 

 

Bevo a sorsi la notte. Con i capelli spettinati. 

Stropiccio gli occhi con le mani e m’incanto sempre, guardando la luna.

Non mi fido molto dei miei silenzi, 

mi fido di più delle mie parole. 

Perché non riposano mai. 

Ma forse nemmeno loro poi sono così oneste. 

Magari sono pazza, vivo in equilibrio tenendo a freno la follia, 

ma le mie mani inventano sogni. 

Verità. 

Respiri in bocche diverse.

Denti che mordono labbra, sconosciute.

Mi specchio nel buio ma non mi spaventa la mancanza di colore, al contrario. 

É la mia cura. 

Mi tiene tra le braccia e senza costringermi a guardarmi negli occhi

in uno specchio, mi abbraccia e mi protegge. 

Dopo questo incontro d’amore,

alla fine… 

Sudo poesia. 

Che paura mai… Potrebbe farmi. 
©Daniela Sasso 

 

Era seduta su un dondolo dorato, i fiori facevano da contorno a boccoli castani che scivolavano su di un viso sorridente e occhi puliti, colorati dal vento fresco. Felice sognava. Una bambina piena di fantasie e coraggio. L’ho incontrata una notte, malinconica in riva al mare a guardare la luna maestosa nel cielo. 

Aveva gli occhi vuoti e le labbra serrate. Una sola lacrima brillava su quel viso, la pelle bianca, ancora candida come allora. Una piccola barca riversata sulla sabbia le dormiva vicino, quasi volesse proteggerla. Ora le siedo accanto, ma ho scelto di non parlare. 

Lei alle promesse non crede più, lei crede agli abbracci, alle presenze. 

Non prometterò a lei, prometterò a me stesso di recuperarle i sogni, di asciugarle le lacrime e di accarezzarle il cuore tutte le volte in cui me lo concederà. 

Sono qui mio piccolo fiore, io resto. 

Resto con te, tra i fiori e le spine. 

Tra ciò che abbiamo perso e ciò che avremo. 

Io adesso sono con te e sarò con te finché lo vorrai.
Daniela Sasso  

 

Ci sono finali sopportabili e finali insopportabili.
Sarebbe rimasto tutto uguale se non fossero accadute alcune cose.

Certo. 

Era tutto finito ma c’era ancora tanto da fare. 

Tutto era appena cominciato eppure camminava verso la sua fine. 

Ogni inizio ha una fine. 

Il finale è da scegliere. 
Ci sono finali sopportabili e finali insopportabili. 

Poi ci sono le persone,

le scelte sbagliate.

Le parole stupide.

E… Le loro conseguenze. 

Bugiarde.
Ed è sempre stato così amore mio.

Fino ad oggi. 
Daniela Sasso  

 

Conosco la metrica, ma non mi piace la perfezione. 

Vivo in versi liberi. 

In pensieri sciolti. 

Spreco inchiostro e bagno fogli. 

Che la mia anima vive, 

in questa inconsistente consapevolezza. 
Ché ho scoperto, 

che é per una carezza in meno, 

che si può anche morire. 
Daniela Sasso